
maree che mi portano altrove
improvvise selvagge tempeste
e bonacce di sere tranquille
Sono il mare che mi scorre nel sangue
mio sale
reminiscenza e amaro sapore
voce antica
eterno scintillìo d’argento
mio specchio riflesso
Sono il mare che porto negli occhi
risacche sbattute
fermate
respinte
e che lascio andare
Sono il mare che porto negli occhi
muovo dondolìo di alghe
abbraccio di stelle marine
un ninnare quieto
carezze di effimera spuma
Sono il mare che porto nel cuore
conforto di questa che sono
alito e brezza
soffio senza fine
canto che entra dentro
come un’antico richiamo di sirene
Sono mare senza limiti
fra terra e cielo
e volo come libero gabbiano
sul bordo di questo illimitato orizzonte marino
illustrazione e testo Dina Carruozzo Nazzaro AtelierD